Dalla parte di Medusa

Iniziato nel mese di ottobre del 2009 e ultimato nel 2011, trae origine da un evento di cronaca: il suicidio, nel 1910, di un uomo, massone e anarchico, che sembra abbia preferito togliersi la vita piuttosto che eseguire l’ordine di assassinare un uomo.

Il romanzo che ne è nato, ruota intorno all’intrecciarsi delle passioni dell’essere umano: ambizioni, ideali, amori e impegno politico e sociale, mentre sullo sfondo fervono le manovre di preparazione alla guerra Italo-Turca del 1911.  

Riconoscimenti: Secondo Classificato al Premio Letterario “Città Cava dei Tirreni” (SA), Premio speciale della giuria al Premio Letterario “Città di Martisicuro” (TE).

“Nulla è cambiato in migliaia di anni”, si sorprese a pronunciare, Duccio, e dicendo ciò, volò – chissà perché – con la mente a Firenze, in Piazza del­la Signoria, immaginando tutte quelle statue, quelle opere d’arte ammirate da tutto il mondo. In quella piazza, raccolta in pochi metri, c’è l’essenza della bestialità dell’uomo, del maschio …». Storia e riflessione morale, dunque, non sono mai disgiunte in queste pagine. Avvicinare lo sguardo al ruolo delle logge massoniche a Livorno nei primi del Novecento diventa non tanto pretesto per uno studio roman­zato di storia, quanto occasione per delineare le strane, inaf­ferrabili alchi­mie che trasformano le esperienze di vita vissuta ed i sentimenti individuali in carica ideologica e impegno politico, l’immo­dificabilità dei rapporti di subordinazione sociale anche all’interno di movimenti nati con l’intento ufficiale di rifondare una società nuova e più giusta, nonché i percorsi sotterranei e tortuosi attraverso cui il passato ritorna a noi ed influenza le nostre vite sia nella dimensione collettiva che in quella privata (dalla Prefazione di Maria Giovanna Missaggia).